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Il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l’ultimo procedimento a carico dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza: il commento del filosofo e saggista Diego Fusaro. L’intervista di Francesca Travaglini.

D: Ci colleghiamo come sempre, come ogni domenica con il filosofo e saggista Diego Fusaro, ciao ben ritrovato!

R: Un caro saluto da Diego Fusaro e buona domenica!

D: Rieccoci qua, come sempre commentiamo insieme l’attualità e a quanto pare il tribunale dei ministri di Roma ha archiviato l’ultimo procedimento a carico dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Insomma, Speranza assolto con formula piena, che ne pensi?

R: Proprio così, come previsto e come prevedibile naturalmente non sarebbe potuto essere altrimenti viste le premesse, magari adesso ci spiegheranno anzi che dovremmo essere grati a Speranza, dovremmo ringraziarlo per i lockdown e per l’infame tessera verde, per il divieto di assemblea e per tutte le altre misure liberticide repressive che sono state adottate nei 3 anni dell’emergenza epidemica, quando Roberto Speranza era Ministro della Sanità, insomma un finale non a sorpresa, possiamo dire così, ma la cosa più inquietante, al di là di di tutto, è a mio giudizio il fatto che questa sentenza certifica una cosa che quel che è stato fatto, potrà essere legittimamente nuovamente fatto in futuro. Questo è il vero punto su cui bisognerebbe fissare l’attenzione, detto altrimenti quello che è stato fatto, tutto quello che è stato fatto è stato giudicato legittimo e dunque potrà tornare a realizzarsi, del resto il forum di Davos e la tribù dei virologi continuano già da tempo a dirci che arriverà una pandemia X non meglio identificata e dunque non è inverosimile pensare che si tornerà alle misure già sperimentate. Chi conosce un po’ le mie tesi su questo argomento, le avevo esposte nel mio libro golpe globale, sa bene che io ho teorizzato la pandemia del rocchetto, come il rocchetto avanza e ritorna sempre su se stesso, così nella pandemia dopo la fase due c’è sempre la fase uno di nuovo e dunque forse ora ci stiamo trovando soltanto in una lunga fase due in attesa di tornare alla fase uno. Questo è il tema da non sottovalutare e questi allarmi continui su nuove pandemie, sulla pandemia X, su nuovi contagi a mio giudizio devono essere interpretati in questa cornice di senso. Evidentemente l’idea di avere la vita in pericolo per un’emergenza epidemica o per il terrorismo, molte emergenze sono state evocate in questi anni, fa sì che gli individui siano disposti ad accettare ciò che in assenza dell’emergenza non accetterebbero mai e che viene presentato come atto a contenere l’emergenza stessa, detto banalmente nessuno di noi avrebbe accettato di starsene chiuso per un dpcm 3 mesi in casa o di accettare una tessera verde discriminatoria che limitava le libertà fondamentali, ma dato che c’era l’emergenza e quelle misure venivano presentate come inevitabili per garantire la salute di tutti, allora venivano accettate. Questo è il dispositivo, io lo chiamo il paradigma securitario, in nome della sicurezza si è disposti a rinunciare alla libertà, io ripeto per l’ennesima volta la mia posizione, io ritengo che l’emergenza vada affrontata potenziando sistema sanitario anziché destinare le armi all’ucraina o sperperare i pubblici denari con il ponte sullo stretto che collega il nulla con il nulla, dato che le infrastrutture purtroppo mancano sia in Sicilia, sia in Calabria, andrebbe potenziato il sistema sanitario anziché seguire la via di queste misure repressive liberticide della cui utilità peraltro bisognerebbe discutere seriamente.

D: Ecco, tra l’altro hai citato il sistema sanitario italiano che insomma, al di là e al netto dei proclama, in realtà tutti noi cittadini possiamo renderci conto che non sta più funzionando. Se hai bisogno di un esame di qualunque cosa, a meno che tu non abbia un incidente per strada, e ci mancherebbe altro, lì ti soccorrono, per il resto devi rivolgerti per forza alle strutture a pagamento, per forza cioè non c’è un’alternativa.

R: Proprio così, è come se il sistema sanitario fosse già privatizzato, in via di privatizzazione perché come giustamente dicevi, se devo fare un esame e nel servizio pubblico mi assegnano la possibilità di farlo tra 3 mesi e mentre andando a pagamento posso farlo anche domani è chiaro che di fatto mi costringe a utilizzare il metodo a pagamento, quello privato, dato che nelle malattie a maggior ragione e nelle diagnosi il fattore tempo non è di secondaria importanza. Quindi con tutta evidenza ci stiamo avviando tragicamente verso un modello di matrice americana quello della privatizzazione integrale per cui se hai soldi ti fai curare, se non ce li hai ti lasciano sul marciapiede come accade attualmente negli Stati Uniti d’America, che viene peraltro presentata come la più grande democrazia del mondo. 

D: Esatto, bene, se volete approfondire il pensiero di Diego Fusaro vi invito a leggere tutti i suoi libri oppure ad andare a trovarlo live. Dove ti possiamo venire a conoscere Diego nelle Marche in questo periodo?

R: Sì dovrei essere il 16 di marzo alla marchigiana di Sarnano per una serata filosofica con cena annessa, quindi ci vediamo lì. Comunque potete seguire tutte le mie date, i miei interventi sui miei Social basta andare su www.filosofico.net che è il mio sito e lì ci sono tutti i collegamenti Social e anche il mio blog. 

D: Grazie mille come sempre a domenica prossima. Grazie Diego Fusaro.

R: Un caro saluto da Diego Fusaro!

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