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Storie e leggende marchigiane: Leonardo Bedini ci racconta della GROTTA DEGLI AMANTI, una storia molto sfortunata di amore e guerra. L’intervista di Francesca Travaglini.

D: Siamo con il nostro Leonardo Bedini, con le sue storie e leggende marchigiane. Oggi andiamo di tragedia, intanto ben ritrovato!

R: Ciao Francesca, ciao a tutti!

D: Oggi abbiamo veramente un argomento particolare che io credevo fosse una leggenda invece è realtà.

R: Il racconto di oggi ci porta a questa leggenda moderna che però ho letto da diverse parti che potrebbe avere le basi di una storia molto vera. È un tempo passato che diventa molto attuale quindi preparati perché oggi c’è l’amore ma c’è anche la guerra e la tragedia. Siamo nel Fermano, per la precisione a Torre di Palme e qui, se ci andate potrete addentrarvi nel bosco del cugnolo: una splendida area protetta e da lì seguire un sentiero che conduce a una grotta molto suggestiva nota come Grotta degli amanti, è un percorso molto breve di 2 km e lo possono fare tutti, si va fino al folto della macchia e c’è questa fantastica opera geologica, una piccola cavità che però racchiude uno scrigno con una storia recente romantica e tragica, diventa lo sfondo perfetto per l’amore sfortunato fra due giovani del posto: Antonio e Laurina. Era il 1911, Antonio aveva 24 anni, Laurina 19, un amore giovane forte come solo gli amori appena sbocciati e fatto di baci giuramenti eterni, ma a incombere sul loro sentimento c’è la guerra, quella coloniale intrapresa dall’Italia contro la Turchia per la conquista della Libia. Antonio, 24 anni, in perfetta età non poteva sfuggirvi e fu inviato come soldato, quindi questo amore si infrange contro la distanza e le lettere diventano l’unico modo per comunicare, ma Laurina era una contadina analfabeta, l’amore però dà una forza che a volte non sappiamo di avere e se la si unisce alla tipica tigna Marchigiana ecco che la giovane, pur di poter comunicare con l’innamorato lontano, imparò a leggere scrivere nel giro di poche settimane, si scrissero per tutto il tempo lettere traboccanti di delicata passione, riempirono questi cuori di una consapevolezza: non potevano più essere distanti, il periodo della lontananza forzata viene vissuto da entrambi con molta sofferenza ma a un certo punto arriva il momento di ricongiungersi, tornato a casa per una licenza Antonio fu felicissimo di riabbracciare la sua amante, ma 10 giorni di licenza non sono abbastanza, sono troppo pochi per chi ha aspettato tanto e durano ancora di meno se preferisci l’amore alla guerra. Antonio allora decide di non partire, disertare, restare accanto alla sua amatissima Laurina. I due giovani innamorati fuggono insieme e si rifugiano proprio in quella che verrà in seguito ribattezzata come Grotta degli amanti e pare che ci sono veramente delle possibilità che abbiano trascorso in questa grotta otto giorni e otto notti senza mai separarsi, ma per quanto forte, l’amore ha spesso bisogno di un aiuto e anche di cibo, quindi ad aiutarli a sopravvivere alcuni pescatori del posto, che in barbara legge, decisero di aiutarli sfamandoli con sarde e pane, in cambio solo di saperli felici. Purtroppo però i militari erano sulle loro tracce, Antonio era un disertore e adesso è un gravissimo reato, ma all’epoca era punito con la pena di morte e i due amanti cominciano a sentire il peso della fuga. Sentendosi braccati decisero di spostarsi e rifugiarsi in una chiesina con la prospettiva di sposarsi almeno per coronare questo sogno d’amore, ma era troppo tardi. Furono ben presto rintracciati e la scelta sembrava obbligata. Cosa può l’amore contro la canna di un fucile? Beh, l’amore può tutto e a ogni costo di fronte, alla prospettiva di una nuova e definitiva separazione, i due amanti scelsero un’eternità insieme e si gettarono dal fosso di San Filippo, morte certa, sì, ma insieme. Dice la leggenda, stretti in vita dallo scialle di Laurina, e ai polsi dalla cintura di Antonio, un volo di 70 m che purtroppo li uccise sul colpo, ma poterono finalmente stare insieme per sempre. Lo sfondo di questa storia drammatica è un contrasto con la natura rigogliosa di quel bosco, che è un esempio di macchia mediterranea ancora intatta, una splendida cornice come un dipinto fuori dal tempo per quegli istanti di felicità rubati. Antonio e Laurina in questa fuga d’amore. E in questo momento in cui soffiano brutti venti di guerra che rendono questa leggenda/storia troppo attuale, ho scoperto che potrebbe avere un fondo di verità e mi sono commosso, quindi ho pensato di condividerla con voi perché un amore così forte ci faccia guardare al passato per correggere il futuro.

D: Esatto, grazie mille al nostro Leonardo Bedini, questa storia, a cavallo tra storia e leggenda marchigiana, ci è piaciuta particolarmente. Chissà dove ci porterà mercoledì prossimo, vediamo dove soffia il vento, grazie ancora e a mercoledì!

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