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A Gaza è in atto un vero e proprio genocidio, in un lager a cielo aperto che non risparmia neanche donne e bambini: il commento del filosofo e saggista Diego Fusaro. L’intervista di Francesca Travaglini

D: Radio Linea N.1, la radio che ascolti e vedi. Diamo il nostro ben ritrovato al filosofo e saggista Diego Fusaro. Ciao, eccoci qua.

R: Un caro saluto da Diego Fusaro e buona domenica.

D: Anche oggi torniamo a confrontarci con un genocidio, un vero e proprio genocidio in atto a Gaza che non ha intenzione di fermarsi. Sto citando naturalmente il presidente Netanyahu ha detto nessuno ci fermerà dopo 100 giorni di di guerra guerra una guerra senza regole insomma completamente, è stata definita e paragonata al genocidio del Ruanda per il silenzio fondamentalmente dell’ONU o comunque l’inefficacia delle Nazioni Unite nel fermare questo genocidio in realtà almeno quello si è consumato diciamo nell’arco di una notte poco più ma questi sono 100 giorni di guerra spietata.

R: Esattamente 100 giorni di tragedie di supplizio. Il silenzio assordante della comunità internazionale che sempre più appare un nome ipocrita che l’Occidente da se stesso. 100 giorni che non definirei di guerra dacché la guerra implica un rapporto paritetico o comunque tale da mobilitare eserciti che si contrappongono. Qui abbiamo un massacro a senso unico che va a colpire, lo ricordiamo, non i terroristi di Hamas, ma la popolazione civile, donne, anziani e bambini. Gli argomenti che sono stati mobilitati finora per giustificare questo assurdo genocidio, come ormai viene apertamente definito. Per inciso, il Sudafrica ha portato Israele al Tribunale dell’Aja. Adesso, anche se francamente non nutro grande fiducia nel Tribunale dell’Aja che, come diceva Danilo Zolo è pur sempre il tribunale dei vincitori e fa valere una giustizia che corrisponde molto spesso all’interesse dei vincitori. In ogni caso gli argomenti mobilitati sono due per giustificare questo genocidio. Il primo è una risposta al terrorismo; in realtà si tratta di una risposta che è essa stessa terroristica e finisce quindi per giustificare il terrorismo come metodo di azione. Lo ricordiamo apertamente Israele sta utilizzando metodi terroristici per rispondere al terrorismo di Hamas, con la conseguenza per cui quello di Hamas viene giustamente condannato, quello di Israele ingiustamente non viene nemmeno definito terrorismo.Tra l’altro questo terrorismo non si abbatte contro i miliziani di Hamas, ma contro la popolazione civile. Questo deve essere sottolineato come se donne, anziani e bambini fossero indistintamente anch’essi dei terroristi. Secondo argomento che viene utilizzato si dice Israele ha diritto di difendersi. Peccato però che questo diritto di difendersi venga fatto coincidere in realtà con un gesto puramente offensivo e non difensivo come l’aggressione a nocumento di Gaza e della sua popolazione. Per questi argomenti dobbiamo utilizzare senza ambagi una categoria, quella di ipocrisia dell’Occidente e di Israele, che chiamano diritto di difendersi o lotta al terrorismo la propria rappresaglia, il proprio terrorismo di risposta. Sono 100 giorni, come giustamente ricordavi, di questo strazio. E la cosa che più desta stupore non è tanto il terrorismo di Israele, ma il silenzio assordante della comunità internazionale che in tal guisa diventa complice di questa strage.

D: È veramente incredibile. Perché nessuno si oppone? Di cosa? Di cosa abbiamo paura?

R: Ma naturalmente nessuno si oppone, perché Israele è un baluardo dello occidentalismo liberale atlantista. È uno dei più fedeli alleati degli Stati Uniti d’America e dunque, per definizione, tutto ciò che fa Israele deve essere giustificato, proprio come tutto ciò che fa Washington. E dunque naturalmente, la stessa Europa, che di fatto è una propaggine dell’ordine liberale atlantista, si accoda a questa narrativa. Per fortuna non tutto il mondo coincide con l’Occidente. Ci sono varie parti del mondo che si dissociano da questa pratica e stanno supportando non solo ideologicamente, ma anche materialmente la popolazione di Gaza. E questo naturalmente un bene.

 D: Certamente. Bene, per approfondire il pensiero del filosofo e saggista Diego Fusaro, io vi invito a leggere i suoi libri, tra cui ”Sinistrash. Contro il neoliberalismo progressista”, l’ultimo diciamo edito da Piemme. Di che cosa ci parla? Cosa ci racconta Sinistrash?

R: Il mio libro ”Sinistrash” è una critica delle odierne Sinistre che hanno abbandonato Marx e Gramsci e sono diventate le ‘’guardie fucsia’’ della globalizzazione capitalistica e sono divenute dunque un fenomeno trash da cui il titolo Sinistrash esce è scritto come un viaggio dantesco nell’inferno della sinistra post-comunista. Quindi c’è il girone della Sinistrash Arcobaleno e quello della Sinistrash imperialista, quello della Sinistrash filo-bancari e quello della della Sinistrash filo-imperialista, quindi un viaggio dantesco nell’inferno delle odierne Sinistre alleate del capitale.

 D: La politica, insomma, del grottesco. E ti possiamo anche venire ad ascoltare live a breve.

R: Sì, ci vediamo senz’altro il 3 febbraio a Civitanova Marche, insieme allo studioso Alberto Contri. Parleremo del sistema dell’informazione e della manipolazione oggi, 3 febbraio, Civitanova Marche.

 D: Perfetto, Grazie mille Diego Fusaro e a domenica prossima.

R: Grazie, Un caro saluto da Diego Fusaro.

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