PANCHINA D’ARTISTA MERCOLEDÌ 9 AGOSTO ALLE ORE 18
Il cortile dell’Oratorio di San Giuseppe a Urbino si prepara ad animarsi di nuovo per la celebrazione della nuova “Panchina d’artista“. Questo evento seguirà il grande successo ottenuto durante l’inaugurazione dello scorso weekend. La panchina è stata creata da Gabriele Iacomucci e Alessio Spalluto e offre un luogo di riposo ai visitatori, accanto alla statua del Duca Federico da Montefeltro, che si trova seduta sulla panchina. La statua è pronta ad accogliere i turisti per scattare un selfie.
L’attore Davide Simonetti, del Centro Teatrale Universitario Cesare Questa, si esibirà in un monologo scritto da Giovanni Volponi. Il monologo, narrato dalla prospettiva del duca Guidubaldo, figlio di Federico, racconterà in modo coinvolgente il legame tra il padre mecenate, lui stesso e l’oratorio di San Giuseppe.
Lo spettacolo è gratuito e alla fine sarà possibile visitare i locali al piano superiore per ammirare l’organo a canne settecentesco. Quest’ultimo è stato recentemente trasferito a San Giuseppe da un altro oratorio ed è adesso perfettamente funzionante.
L’Oratorio San Giuseppe di Urbino è situato nel centro storico della città di Urbino, nelle Marche, Italia. È un piccolo edificio religioso risalente al XVII secolo, costruito in stile barocco.
L’oratorio è dedicato a San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, ed è stato utilizzato per cerimonie religiose e per la preghiera personale dei fedeli. Presenta una facciata semplice con un piccolo portale d’ingresso e una finestra centrale.
All’interno, l’oratorio è caratterizzato da decorazioni barocche, con affreschi sul soffitto e sulle pareti raffiguranti scene della vita di San Giuseppe e altri episodi biblici. Ci sono anche sculture e altari dedicati a vari santi.
L’Oratorio San Giuseppe è considerato un importante esempio di architettura religiosa barocca nella regione. Nonostante le sue dimensioni ridotte, l’edificio è apprezzato per la sua bellezza artistica e per la sua importanza storico-culturale. Iriginalemente faceva parte di un complesso più grande, ma nel corso degli anni è rimasto uno dei pochi elementi superstiti.