L’evento si inaugura venerdì 4 luglio alle ore 19 allo Spazio TORRSO, situato in via Spada a Pesaro, e rappresenta la conclusione del progetto ‘Blu: il colore della cuccagna’ di Casa Sponge. La mostra, curata da Francesco Perozzi, si inserisce nel contesto di Pesaro 2024, Capitale Italiana della Cultura, e mira a valorizzarne l’eredità culturale attraverso un percorso di residenze artistiche, mostre, performance e laboratori. All’inaugurazione partecipano undici artisti che portano in mostra lavori nati o rielaborati durante il progetto, tutti caratterizzati dal colore blu, simbolo di memoria, paesaggio e immaginazione.
L’evento si sviluppa come spazio generativo e in continua evoluzione, promuovendo una narrazione aperta e flessibile. La mostra non si limita a esporre opere statiche, ma si trasforma grazie a interventi che riflettono le relazioni tra artisti, comunità e luoghi. La selezione di artisti include Elena Bellantoni, Angelo Bellobono, Gea Casolaro, Fabrizio Cotognini, Giovanni Gaggia, Giulia Marchi, Juan Pablo Macías, Anna e Marta Roberti, Giorgia Severi e Marco Strappato, ognuno dei quali contribuisce con creazioni che esplorano il rapporto tra il colore blu e il territorio.
A Pergola, Angelo Bellobono coinvolge gli studenti dell’Istituto comprensivo G. Binotti in un progetto di mappe sensibili, mentre a Borgo Pace, Anna e Marta Roberti risignificano il lupo, simbolo di rinascita locale. Gea Casolaro trasforma una ferita urbana nel quartiere delle Tinte in un messaggio di rinascita condivisa, attivando processi collettivi di responsabilità civile. Elena Bellantoni, con una performance corale realizzata in collaborazione con il coro G.B. Pergolesi, interpreta il colore blu come simbolo di resistenza e consapevolezza, rievocando il suo impiego storico durante la Controriforma. Juan Pablo Macías realizza un’architettura sonora nella torre del Girone di Peglio, dove il respiro umano si fonde con quello della natura, creando un dialogo senza gerarchie.
Altre opere approfondiscono il significato del blu attraverso pratiche di trasformazione e sottrazione. Giovanni Gaggia, a Urbania, prosegue la riflessione su un antico rituale meteorologico, mentre Giulia Marchi, a Pergola, costruisce un’installazione che unisce iconografia sacra e cucito, intrecciando memoria spirituale, parole e materia. Giorgia Severi, a Sant’Angelo in Vado, propone un’opera che dissolve il paesaggio sotto l’azione del clima e dell’uomo, tra poesia e denuncia. Infine, Marco Strappato e Fabrizio Cotognini ampliano il senso del progetto attraverso pratiche di assenza e deviazione del colore blu, aprendo nuove interpretazioni.
‘Geografie Blu’ si configura come un percorso vivo e dinamico, che si inserisce nella continuità di Pesaro 2024 e invita il pubblico a riflettere sul rapporto tra territorio, memoria e immaginazione, contribuendo a una narrazione collettiva destinata a evolversi nel tempo.
