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La città di Servigliano… non è sempre stata lì! Ma dov’era? Ce lo spiega Emanuele Luciani di CoolTOURando. L’intervista di Francesca Travaglini.

D: Noi ce ne restiamo nelle Marche, grazie al nostro Emanuele Luciani di CoolTOURando, ciao ben ritrovato.

R: Ciao Francesca, buonasera a tutti.

D: Dove ci porti oggi nello specifico?

R: Oggi vi porto a Servigliano a conoscere uno di quegli artisti che magari in pochi conoscono, stiamo facendo questo viaggio fra gli artisti che magari qualcuno conosce solo nei luoghi da cui proviene, prima però di andare a Servigliano facciamo un salto a Roma tutti conosciamo la fontana di Trevi, penso che sia un monumento celeberrimo che non ha bisogno di presentazioni, l’architetto di quella fontana era Pietro Bracci, il figlio ancora abbastanza giovane, partecipò alla realizzazione di questa fontana, il figlio si chiamava Virginio Bracci e proprio lui che ebbe un incarico nelle Marche davvero imponente, Servigliano non è dove lo troviamo oggi, oggi Servigliano è lungo la Val di Tenna in pianura e si chiama Servigliano, ma in realtà il primissimo nome di Servigliano è proprio in collina in quella che oggi è la frazione curetta, lì c’è questo castello della marca Fermana che ha una sua vita propria e poi con uno dei classici smottamenti della difficoltà idrogeologica, delle nostre fragili colline, viene giù creando morte, distruzione e anche panico, i rifugiati di questo paese, Servigliano, non avevano un posto dove stare così fanno una richiesta al Papa che in quel periodo era Clemente e costruiranno il nuovo Servigliano che in onore del Papa si chiamerà Castel Clementino e a chi viene affidato se non a Virginio Bracci, questo ormai esperto architetto della fontana di Trevi, con il padre, creano questo nuovo spazio, un quadrato perfetto la cui principale va dalla chiesa di Santa Maria in piano, fino alla porta che oggi porta Navarra e poi dall’altra parte, un quadrato perfetto che esce al quartiere del Santo Spirito e finisce nella chiesa di San Gualtiero, oggi chiesa di San Marco, quindi da chiesa a Chiesa, questo quadrato perfetto di uno dei nostri Borghi incredibili di un Virginio Bracci che è vero che nasce a Roma, ma c’è una particolarità, la madre Faustina Mancini è marchigiana e figlia di un altro grande artista Francesco Mancini di Sant’Angelo in Vado quindi molto lontano nelle Marche Nord, che anche lui artista, che diventerà anche internazionale, le sue opere saranno a Napoli, saranno al Vaticano, in tantissimi luoghi del Montefeltro, un marchigiano che si sposa con la figlia di un marchigiano, che si sposa con un romano e che dà alle Marche un quadrato perfetto, come la città di Servigliano. 

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