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Omologazione degli autovelox: il pensiero dell’avv. Andrea Agostini. L’intervista di Freddie.

D: Abbiamo collegato l’ospite del giorno, abbiamo con noi l’avvocato Andrea Agostini, buongiorno avvocato, grazie per aver accettato anche oggi il nostro invito, nonostante i suoi tanti impegni, parlavamo dell’autovelox e della sentenza della cassazione che praticamente ha annullato una contravvenzione, perché gli autovelox secondo la cassazione, non sono omologati, allora qualcuno dice contestiamo le multe, ma giustamente qualche ascoltatore ha detto, ma conviene contestare queste multe, non è che alla fine costa di più la contestazione piuttosto che la contravvenzione? Che ci dice avvocato sull’omologazione degli autovelox, poi lei ha combattuto diverse battaglie proprio per il traffico, per le multe insomma,da vincitore tra l’altro.

R: Sì sono state tante battaglie e mi sono fatto una competenza specialistica nel settore, negli anni, era il caso delle multe della Mezzina nel Fermano, era il caso delle multe nella tratta Porto San Giorgio Fermo, anzi prima quelle e poi le altre poi le multe dei vari semafori di attraversamento con il rosso, la striscia pedonale a cominciare da Porto San Giorgio, la striscia d’arresto a cominciare da Porto San Giorgio e altri comuni e poi devo dire che a forza di vincere ricorsi tutte le amministrazioni hanno perfezionato le tecniche, quindi siamo arrivati a un certo punto di saturazione, ormai conosciamo tutti il gioco, quindi loro dove sbagliavano io e dove poteva andare di non avere più margini, alla fine la cosa è rientrata, ma il tema è sempre quello della sicurezza stradale, cioè il fine a cui dovrebbero servire questi strumenti è la sicurezza stradale, purtroppo c’è un uso abnorme ormai pratico che è legato a far cassa, quindi gli utenti della strada troppo spesso vengono considerati dei bancomat e foraggiano le amministrazioni pubbliche, e bene non è accettabile, cioè quando il limite di velocità viene sforato di qualche chilometro, francamente parlare di pericolosità, se poi veramente si vuole ridurre la pericolosità servono agenti in strada e faccio l’esempio classico del semaforo con il rosso, c’è il rosso, c’è la multa,  ma se c’è la gente ti fermi e col semaforo scatta, non scatta, attraversi e forse sì quindi la multa che arriva dopo non ha risolto il problema sicurezza, ora venendo al caso nostro, ha fatto grande clamore sulla Stampa l’ordinanza della Cassazione di qualche settimana fa, sostanzialmente dice gli autovelox, quindi i rilevatori di velocità, quelli che più spesso vediamo sulle autostrade, le strade di scorrimento veloce, non sono omologati e quindi le multe vanno annullate ora, e diciamo che questa esigenza dell’omologazione non è una novità, sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda, perché la norma è chiara nel dire che gli autovelox devono essere omologati e approvati, il problema è che nella omologazione degli autovelox, delle norme tecniche di riferimento, non ci sono quindi anche volendo questi centri specializzati e il Ministero dei Trasporti, non ha il riferimento tecnico per l’omologazione, che cosa si sono inventati a livello di circolari ministeriali, che sostanzialmente, omologazione e approvazione sono procedure amministrative sostanzialmente equivalenti, quindi quando andavi dal giudice, diceva avvocato Agostini l’omologazione c’è, l’approvazione, e una volta che l’opponente, quindi l’automobilista sanzionato e capisce che lo strumento non è omologato, approvato, tarato, verificato, sono tutte cose che sta alla pubblica amministrazione di dimostrare che invece le carte sono in regola, ma una volta che tira fuori le carte il giudice non va più oltre, quindi quando vedeva che c’era l’approvazione e l’approvazione solitamente c’è sempre, anzi ci deve essere non può non esserci, a quel punto avvocato c’è l’approvazione, non è che dobbiamo andare a fare chissà che verifica, la differenza qui è stata che finalmente si è compreso quello che per me era banale, che l’omologazione e la approvazione sono cose diverse, sono sempre procedure amministrative, ma l’omologazione ha un più preciso taglio tecnico, cioè ti garantisce che l’ elevazione è corretta, che quello strumento a quell’altro c’è tanto lavoro tecnico dietro di garanzia,  e finalmente la cassazione ha riconosciuto questa differenza, però venendo alla domanda conviene ora fare tutte le multe sugli autovelox che rilevano la velocità, conviene fare ricorso insomma, e io ci andrei molto cauto, ecco fare ricorso perché vediamo già la storia, quindi il cittadino può capire la storia, chi è che ha vinto questo ricorso, te lo dico io un avvocato, quindi si è fatto il lavoro in casa, quindi diciamolo in economia com’è andata a finire la questione, le spese di lite sono state compensate, cioè se quell’avvocato avesse pagato un’altro avvocato, non avrebbe avuto indietro un centesimo, mettiamo poi che per assurdo oltre alle solite diverse udienze che servono, il giudice si fosse deciso strada facendo, non la Cassazione, ma i giudici di merito, questo ha fatto tre gradi, giudice di  tribunale, Corte di Cassazione e quindi pensa quanto lavoro c’è stato dietro, fortunatamente non ha pagato l’avvocato per altre spese compensate, pensa ci fosse stato per caso un esame tecnico della strumentazione, chiamare un ingegnere, i consulenti tecnici d’ufficio di parte, spese enormi, quindi in questo caso l’avvocato, che era stato sanzionato tipo a 98 kmh rispetto al limite di 90, ha fatto questa sua battaglia ed  è stato bravo nell’arrivare al risultato, meno brava è stata l’amministrazione, cioè fossi stato l’amministratore, l’amministratore pubblico perso in primo grado non sarei andato a impugnare per vedere il secondo grado, e oggi tantomeno la Cassazione, però tante volte in pubblica amministrazione pensando di dover vincere per forza, vanno avanti con queste battaglie e adesso quel comune ha fatto un danno enorme, al tema più in generale della sicurezza stradale, perché quelli che hanno strumenti elettronici di città sanno di non averli omologati e se continuano ad utilizzarli a far multe allora sì che si potrebbe ragionare di un danno reale e quindi dovrebbero spegnerli, al momento sembra che non li abbia spenti nessuno, probabilmente perché spenti,Pordenone è l’unica città che li ha spenti, ecco un comune solo, perché gli altri ragioneranno così, prenderanno un parere e gli dirà sì, ma la Cassazione risponde su un singolo caso che è stato affrontato, è vero pure che la Cassazione esprime dei principi dai quali, poi se ci arrivi, continuerà ad attenersi a quei principi, presumibilmente però decide sul singolo caso non sugli altri e le amministrazioni continueranno a dire sì, ma la questione è controversa, ci sono i circolari ministeriali, le circolari ministeriali non possono derogare, superare le norme di legge che appunto prevedono il codice, la strada, l’omologazione e l’approvazione di questi strumenti però fino oggi si è fatto così, quindi venendo a sintesi conviene fare tutto questo lavoro di contestazione? Secondo me, no, il contributo unificato è di €43 fino a multe intorno poco sopra i €1000, ma c’è da pagare l’avvocato e francamente di lavoro ce n’è veramente tanto quindi da un punto di vista economico non vale sicuramente la pena, la cosa migliore è guidare con prudenza, rispettare i limiti del Codice della Strada, è buona pace per tutti, questo è quello che serve anche per evitare tanti sinistri stradali che poi provocano morti nei casi di impatto a maggiore velocità, per quanto è vero che di solito i sinistri stradali mortali, si verificano sulle strade tra virgolette normali, non sulle arterie, non sulle autostrade, non sulle strade di dove è possibile correre maggiormente, quindi questo è un dato curioso, però i limiti ci sono apposta, per garantire la sicurezza e non è cercando soluzioni, per evitare il controllo, evitare la sanzione che si fa, sicurezza tutt’altro quindi la regola è rispettare il codice della strada, i limiti, e mi auguro che comunque le varie amministrazioni investano in sicurezza, in strumenti finalmente omologati, facendo le norme giuste, le cose per bene e che di anche garanzia a chi viene sanzionato, che quello strumento effettivamente funziona, funziona bene che se hanno rilevato che stavo a 98 orari effettivamente stavo a 98 orari, ecco anche perché serve la taratura periodica, serve la verifica del corretto funzionamento, cose che ci dicono che in quel momento lo strumento funzionava bene, però se non sai che a monte e lo strumento parte che funziona bene che cosa controlli dopo? Ecco questo è il nodo della questione.

D: La ringraziamo avvocato, la lasciamo al salone del libro di Torino dove l’avvocato si trova, ma è anche presidente della fondazione Marche cultura, grazie avvocato.

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