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Washington minaccia Pechino: il commento del filosofo e saggista Diego Fusaro. L’intervista di Francesca Travaglini.

D: Ciao ben ritrovato a Diego Fusaro.

R: Un caro saluto da Diego Fusaro e buona domenica.

D: Commentiamo come sempre l’attualità, oggi parliamo delle minacce degli Stati Uniti alla Cina.

R: Gli Stati Uniti dicono alla Cina che se continuerà a supportare la Russia di Putin, allora Washington dovrà intervenire si tratta con tutta evidenza di una minaccia bella e buona o se preferite di un ricatto, la Cina per parte sua con la sua usuale saggezza, ha spiegato che Stati Uniti e Cina devono essere partner e non rivali, anche se credo che saranno quelle che vengono dette Verba ventis, parole al vento, dato che Washington cerca in tutti i modi una strategia di questo tipo a mio giudizio, in primo luogo per separare la Cina dalla Russia, separare il dragone dall’orso, anche sui nostri quotidiani ad esempio sul Corriere della Sera mette in guardia la Russia rispetto al pericolo di stritolare dalla Cina, già ovviamente i padroni del discorso si guardano bene dal dire che se la Russia si separa dalla Cina rischia ancor di più dato che si trova accerchiata da Washington e dalle truppe della NATO e per un altro verso la seconda mossa che Washington vuole fare dopo aver separato la Russia dalla Cina è colpire la Russia per farla crollare e poi in seconda battuta passare al Red razion con la Cina stessa, che è il vero nemico di Washington in questo momento, non dimentichiamolo dacché la Cina sul piano economico e tecnologico ha già superato gli Stati Uniti d’America e dunque come disse Giovanni Arrighi nel suo studio il lungo ventesimo secolo, una volta terminato il ciclo egemonico, economico americano sarà la volta di quello cinese e naturalmente Washington non è ben disposta ad accettare il sorpasso da parte del dragone cinese. Dunque credo che le condizioni ci portino davvero verso un conflitto esteso anche alla Cina magari chissà Washington utilizzerà Taiwan come ha utilizzato l’Ucraina cioè come un bastone contro la Cina in questo caso per favorire il divampare di rivolte colorate ampiamente foraggiate e gestite da Washington. Lo scenario davvero è molto inquietante benché la Cina stia facendo di tutto per raffreddare gli spiriti e per cercare soluzioni diplomatiche sembra che Washington sia davvero sorda rispetto a queste proposte a me sembra che poi non nessuno sì è proprio così non conviene sicuramente la realtà a cui meno conviene è l’Europa che fa la parte del vaso di terracotta in mezzo a vasi d’acciaio l’Europa è fragile debole è inconsistente sostanzialmente soltanto un’espressione geografica, addirittura Letta nei giorni scorsi diceva che c’è bisogno di armi europee dunque non ha neanche un esercito l’Europa esempio e quindi ovviamente chi più ha da rimetterci in questa situazione è l’Europa non certo la Cina e non certo Washington, la Cina perché è una potenza mondiale, la Cina preferisce utilizzare le le armi del dolce commercio per relazionarsi al resto del mondo, Washington per parte sua è abituata a fare le guerre in casa d’altri e dunque non ha nulla da temere in questo contesto, anzi l’industria delle armin statunitense gongola l’idea di nuove guerre probabilmente.

D: Ecco Bene allora se volete approfondire il pensiero di Diego Fusaro vi consiglio di leggere i suoi libri tipo sinistrash contro il neoliberismo progressista Edito da PM e tutti gli altri naturalmente e ti possiamo anche venire ad ascoltare Live Diego?

R: Sì due appuntamenti ci sono uno il 4 di maggio a Tolentino in provincia di Macerata e l’altro invece il 26 di maggio presso l’american Graffiti di Civitanova insieme a Cosimo Massaro per un evento su Europa e spirito al tempo della finanza organizzato da American Graffiti e dall l’instancabile organizzatore culturale Gianluca bonifazzi di San Severino Marche.

D: Benissimo. Grazie mille a domenica prossima allora. 

R: Un caro saluto da Diego Fusaro.

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