“SIAMO NOMADI, SIAMO NOMADI”

Torre di Moresco Centro Arti Visive, in collaborazione con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna (Salerno-Roma) e il Museo Venanzio Crocetti (Roma) è lieto di annunciare SIAMO MONADI, SIAMO NOMADI, esposizione collettiva che sarà inaugurata sabato 11 novembre 2023, alle ore 17:30, negli spazi della Torre di Moresco, in provincia di Fermo.

“Siamo monadi, siamo nomadi” presenta un racconto che centra l’attenzione sulla solitudine del pensiero che pensa e che nel pensare elabora dispositivi disposti a preoccuparsi di menti, a creare alternative, a disegnare vie di fuga nei confronti di bugie metalliche e bistecche politiche insapore.

Siamo monadi, siamo nomadi vuol dire nello specifico di questa esposizione siamo mondi che fanno mondi, accettiamo la nostra preziosa unicità e la trasformiamo in riflesso ciclico di un pensiero infinitesimale che dà vita a interminabili scintille di stupore dalle quali sgorga un autonutrimento riflessivo il cui volto mira fondamentalmente a esercizi di disobbedienza, intesi con Umberto Eco come pratiche critiche di diffidenza quotidiana nei confronti dei poteri costituiti, degli annunci in scatola, delle marmellate televisive o anche dei vari notiziari liofilizzati. Isole brillanti di esistenza, gli artisti non solo sono infatti monadi luminose del mondo che pongono sulla piattaforma del tempo domande a cui non dànno alcuna risposta, ma si presentano anche come esseri, come pensieri in stupore appunto, come studiosi solitari il cui sguardo è capace di cavalcare il pulsante presente e di far coincidere il chiuso (che non è mai un chiuso) con l’apertura all’aperto dell’altro. Monade e nomade che si sposta da un luogo a un altro (da un interesse a un altro interesse, da un bordo di tempo a un altro bordo di tempo) l’artista, qualsiasi sia la sua natura, è preso dal raptus dell’urgenza planetaria, segue la via lattea dell’intuizione e la modera con regole interne a giochi linguistici che spiazzano, che si tessono lungo la poetica dello sdvig (termine che alla lettera significa dislocazione, smottamento), per attirare l’attenzione su opere che si presentano sempre come un teorema o come un rebus da svelare.

I lavori dei venti nomi scelti per questa esposizione (Tomaso Binga, Marco Cingolani, Max Coppeta, Sabino De Nichilo, Christian Leperino, H.H. Lim, Pierpaolo Lista, Melissa Lohman, Patrizia Molinari, Lívia Moura, Claudio Rotta Loria, Emma Pavaloaia, Luca Piovaccari, Paolo Radi, Fiorella Rizzo, Antonio Secci, Simoncini.Tangi, Florin Stefan, Adrian Tranquilli, Narda Zapata) sono dunque mondi apparentemente chiusi ma pieni di finestre dialogiche verso l’esterno, corpi che costituiscono la potenza attiva di un discorso che non si interrompe e che invita il pubblico a seguire tracce e interstizi, ad attraversare soglie per trovare anche altri discorsi e avviare altre riflessioni.

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