Il progetto Mu.Mont – Cultura in viaggio continuerà ad ampliarsi e il Comune di Frontino entrerà ufficialmente nella rete culturale del Montefeltro, rafforzando una strategia condivisa di promozione territoriale che coinvolgerà musei, borghi, tradizioni, gastronomia e saperi artigianali. L’iniziativa punterà a trasformare la cultura in un’esperienza dinamica e accessibile, capace di unire comunità e paesaggi in un unico racconto coordinato.
Con l’ingresso di Frontino, Mu.Mont rafforzerà l’offerta integrata già sviluppata insieme ai Comuni di Macerata Feltria e Pietrarubbia. Il progetto si concentrerà su una gestione condivisa e sinergica dei luoghi della cultura, con l’obiettivo di migliorare la visibilità del territorio e offrire servizi più efficaci sia ai residenti sia ai visitatori.
Un’azione centrale riguarderà il Museo Assetto, situato nel cuore del centro storico di Frontino. Il Comune investirà 30mila euro per potenziare l’allestimento, l’illuminazione e la fruizione degli spazi museali. Il museo continuerà a raccontare l’opera di Franco Assetto (1911–1993), artista torinese che donerà al Comune gran parte delle sue creazioni. Il percorso espositivo valorizzerà l’evoluzione artistica di Assetto, mettendo in luce le influenze del Surrealismo, dell’Etnoarte e dell’Informale Materico, oltre al suo ruolo di precursore della Pop Art e ispiratore del movimento “Baroque Ensembliste”.
L’Amministrazione comunale di Frontino confermerà la volontà di superare una gestione isolata delle realtà culturali, scegliendo invece una visione unitaria. La rete Mu.Mont permetterà di migliorare la comunicazione, coordinare le attività museali e costruire un’offerta unica per tutto il Montefeltro. Questa scelta favorirà un modello di sviluppo sostenibile, capace di generare un circolo virtuoso anche sul piano economico.
Anche Macerata Feltria e Pietrarubbia ribadiranno il valore strategico dell’ingresso di Frontino, che rappresenterà l’inizio di un’estensione del progetto verso altri siti storici e museali. Mu.Mont continuerà così il suo percorso come “cultura in viaggio”, promuovendo il Montefeltro in modo coerente, inclusivo e riconoscibile, attraverso la qualità dei servizi e la forza della collaborazione tra territori.
